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Danni per 93 milioni. I pm: pronti altri 3 avvisi di garanzia

Le telefonate della Capitaneria a Schettino
«Comandante che fa, vuole tornare a casa?»

«Lascia i soccorsi? Torni subito a bordo». «Ma è buio e non vediamo nulla». «Si è salvato dal mare, ora passerà guai»

Danni per 93 milioni. I pm: pronti altri 3 avvisi di garanzia

Le telefonate della Capitaneria a Schettino
«Comandante che fa, vuole tornare a casa?»

«Lascia i soccorsi? Torni subito a bordo». «Ma è buio e non vediamo nulla». «Si è salvato dal mare, ora passerà guai»

«Sembra ci siano centinaia di persone a bordo»

MILANO - All'1.46 di sabato mattina il comandante della Concordia Francesco Schettino riceve l'ennesima telefonata dalla Capitaneria di Porto. In linea c'è il comandante Gregorio Maria De Falco. La chiamata è concitata e i toni si scaldano rapidamente. Il Corriere Fiorentino ne ha diffuso l'audio (ASCOLTA). Ecco i passaggi più significativi:

De Falco: «Sono De Falco da Livorno, parlo con il comandante?
Schettino: «Sì, buonasera comandante De Falco»
De Falco: «Mi dica il suo nome per favore»
Schettino: «Sono il comandante Schettino, comandante»
De Falco: «Schettino? Ascolti Schettino. Ci sono persone intrappolate a bordo. Adesso lei va con la sua scialuppa sotto la prua della nave lato dritto. C'è una biscaggina. Lei sale su quella biscaggina e va a bordo della nave. Va a bordo e mi riporta quante persone ci sono. Le è chiaro? Io sto registrando questa comunicazione comandante Schettino...».
Schettino: «Comandante le dico una cosa...»
De Falco: «Parli a voce alta. Metta la mano davanti al microfono e parli a voce più alta, chiaro?».
Schettino:
«
In questo momento la nave è inclinata...».
De Falco: «Ho capito. Ascolti: c'è gente che sta scendendo dalla biscaggina di prua. Lei quella biscaggina la percorre in senso inverso, sale sulla nave e mi dice quante persone e che cosa hanno a bordo. Chiaro? Mi dice se ci sono bambini, donne o persone bisognose di assistenza. E mi dice il numero di ciascuna di queste categorie. E' chiaro?
Guardi Schettino che lei si è salvato forse dal mare ma io la porto... veramente molto male... le faccio passare un'anima di guai. Vada a bordo, cazzo!»

Schettino: «Comandante, per cortesia...»
De Falco: «No, per cortesia... lei adesso prende e va a bordo. Mi assicuri che sta andando a bordo...».

Schettino:
«Io sto andando qua con la lancia dei soccorsi, sono qua, non sto andando da nessuna parte, sono qua...»

De Falco:
«Che sta facendo comandante?»

Schettino:
«Sto qua per coordinare i soccorsi...»

De Falco:
«Che sta coordinando lì? Vada a bordo. Coordini i soccorsi da bordo. Lei si rifiuta?

Schettino:
«No no non mi sto rifiutando».

De Falco:
«Lei si sta rifiutando di andare a bordo comandante?? Mi dica il motivo per cui non ci va?»

Schettino:
«Non ci sto andando perché ci sta l'altra lancia che si è fermata...».

De Falco: «Lei vada a bordo, è un ordine. Lei non deve fare altre valutazioni. Lei ha dichiarato l'abbandono nave, adesso comando io. Lei vada a bordo! E' chiaro? Non mi sente? Vada, mi chiami direttamente da bordo. Ci sta il mio aerosoccorritore lì».
Schettino: «Dove sta il suo soccorritore?»
De Falco: «Il mio soccorritore sta a prua. Avanti. Ci sono già dei cadaveri Schettino».
Schettino: «Quanti cadaveri ci sono?»
De Falco: «Non lo so.. Uno lo so. Uno l'ho sentito. Me lo deve dire lei quanti ce ne sono, Cristo».
Schettino: «Ma si rende conto che è buio e qui non vediamo nulla ...».
De Falco: «E che vuole tornare a casa Schettino? E' buio e vuole tornare a casa? Salga sulla prua della nave tramite la biscaggina e mi dica cosa si può fare, quante persone ci sono e che bisogno hanno. Ora!».

Schettino: «(...) Sono assieme al comandante in seconda».
De Falco: «Salite tutti e due allora. (...) Lei e il suo secondo salite a bordo, ora. E' chiaro?».
Schettino: «Comandà, io voglio salire a bordo, semplicemente che l'altra scialuppa qua... ci sono gli altri soccorritori, si è fermata e si è istallata lì, adesso ho chiamato altri soccorritori...».
De Falco: «Lei è un'ora che mi sta dicendo questo. Adesso va a bordo, va a B-O-R-D-O!. E mi viene subito a dire quante persone ci sono».
Schettino: «Va bene comandante»
De Falco: «Vada, subito!»

BUGIE DA COMANDANTE - «Schettino mentiva. Si capiva. E io ho fatto il mio dovere». Il capitano di fregata Gregorio De Falco, capo della sezione operativa della Capitaneria di porto di Livorno, ha spiegato in un'intervista esclusiva al sito de Il Tirreno la ormai celebre telefonata con Francesco Schettino, il comandante della «Concordia», la sera del naufragio della nave al Giglio. «Non è la prima volta che i comandanti di navi, in situazioni di difficoltà, tendono a sminuire e ad essere per così dire silenziosi e reticenti», dice De Falco, che spiega di aver capito dalla strumentazione «che la nave era molto vicina alla costa, che stava rallentando e già procedeva a velocità molto lenta. Inoltre, il fatto che il comandante parlasse di guasto elettrico non tornava con l'invito ai passeggeri di indossare i giubbotti di salvataggio. Un comandante serio non può far preoccupare inutilmente i suoi passeggeri facendo loro indossare i giubbotti se non è necessario». Per De Falco «più delle parole ci ha preoccupato il tono. Per questo abbiamo approfondito la cosa. Siamo abituati ad andare a fondo alle questioni». Poi sminuisce il proprio ruolo e spiega di aver fatto «solo il nostro dovere, cioè portare a regime il soccorso. La Capitaneria è un'istituzione sana, bellissima, semplice: io sono innamorato del lavoro che faccio». Quanto ai toni duri usati con Schettino il Comandante conclude: «Posso solo dire che il nostro scopo in quel momento era quello di mettere tutti al sicuro: era questa la nostra unica priorità».

Schettino-show prima della tragedia

«INESCUSABILE » - Per il procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio quella che ha portato al naufragio è stata una manovra azzardata. Il magistrato definisce «inescusabile» il comportamento di Schettino. Il comandante detenuto in una cella, e sotto osservazione per il pericolo di atti di autolesionismo, è stato interrogato martedì dal Gip durante l'udienza di convalida del fermo disposto a suo carico. «Abbiamo temuto la fuga all'estero e pensato potesse sottrarsi alle sue responsabilità», ha detto il procuratore Verusio, spiegando che «finora sono stati sentiti centinaia di testimoni tra membri dell'equipaggio, turisti a bordo e soccorritori».

PRONTI ALTRI TRE AVVISI DI GARANZIA - A Grosseto i pm stanno anche verificando «la catena di comando della nave Costa Concordia per appurare se ci sono altre responsabilità oltre quella del comandante». E a tal proposito la procura starebbe valutando l'invio di almeno altri tre avvisi di garanzia per altrettanti ufficiali della nave con gli stessi capi di accusa del comandante.

«Gli uomini dell'equipaggio sono eroi» LA COMPAGNIA - Su quanto avvenuto lunedì era intervenuta anche la Costa Crociere. «La manovra del comandante Schettino non è approvata e autorizzata» da noi, ha chiarito in conferenza stampa Pier Luigi Foschi, presidente e amministratore delegato della Costa. «Non posso negare che ci sia stato un errore umano - ha aggiunto - noi daremo assistenza legale al nostro comandante ma non possiamo negare che ci sia stato un errore umano». La società invece ha assolto il comandante circa la sua condotta nella fase dei soccorsi. «Testimonianze interne indicherebbero che il comandante ha fatto quel che doveva», ha detto Foschi. In ogni caso «l'azienda in questo momento è parte lesa». «Tutti i membri dell'equipaggio si sono comportati da eroi», ha aggiunto poi Foschi, visibilmente commosso.

DANNI PER 93 MILIONI - Prime valutazioni circa le ricadute economiche. «Abbiamo annunciato 93 milioni di dollari di danni, diretti - ha detto Foschi -. Dovremo affrontare ulteriori costi, non quantificati, perché sono di categoria non classificata da assicurazioni. Siamo adeguatamente assicurati sia su responsabilità civile, sia su perdita subita della nave. Dove non c'è copertura interverrà la società Costa Crociere che è società solida». «Sono convinto - ha concluso l'amministratore delegato - che la reputazione dell'azienda verrà ristabilita e che riotterremo la fiducia dei nostri clienti». Quanto al futuro della Costa «potrà avere un impatto nel breve periodo e sulla società, ma non un segno permanente. Le vacanze sulle navi sono sicure».

«Rischi ambientali, preoccupati per le condizioni del mare»

BRUSCA FRENATA - Dai primi dati raccolti dalla Guardia Costiera emerge che sarebbe diminuita da 15 a 6 nodi in pochi secondi la velocità della Costa Concordia al momento dell'incagliamento sugli scogli delle Scole. Una frenata che avrebbe provocato anche alcuni feriti per i traumi contro pareti o suppellettili della nave. Tuttavia anche questa circostanza sarebbe stata negata durante le conversazioni radio con la Capitaneria di Livorno. La Concordia, quando ha sfilato di fianco all'isola del Giglio, stava navigando a una velocità intorno ai 15 nodi (28 chilometri orari): al momento dell'impatto sullo scoglio ha rallentato in pochi secondi fino a circa 6 nodi (11 chilometri orari), con una differenza di circa 9 nodi, cioè quasi 17 chilometri orari. La plancia di comando, chiamata e incalzata dagli operatori della Capitaneria di porto di Livorno, che fino a quel momento aveva parlato di guasto tecnico, avrebbe negato il fatto.

Redazione Online16 gennaio 2012 (modifica il 17 gennaio 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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